Canali Minisiti ECM

Alla base del disturbo ossessivo-compulsivo c'è una proteina

Psichiatria Redazione DottNet | 23/04/2020 14:06

La scoperta è a guida italiana, apre la via a nuove cure

Un livello eccessivo di una proteina nelle cellule immunitarie è il tratto distintivo di chi soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo. E' questa la scoperta che ha fatto un team di ricercatori coordinati dall'Università di Roehampton e dalla Queen Mary University, a cui hanno partecipato anche studiosi delle Università di Teramo e Milano, che hanno notato l'alta presenza dell'Imood nei loro linfociti.  Potrebbe essere questa la chiave per un nuovo trattamento contro questo genere di disturbi mentali. Sui topi i ricercatori hanno certificato che alti livelli di questa proteina sono legati a comportamenti caratteristici del disturbo, con ansia e stress. Quando i ricercatori hanno trattato gli animali con un anticorpo che ha neutralizzato Imood, i livelli di ansia si sono ridotti.

Questi risultati portano oggi gli studiosi a sviluppare, insieme a un'azienda farmaceutica, un potenziale trattamento per gli esseri umani. "Ci sono prove crescenti che il sistema immunitario svolga un ruolo importante nei disturbi mentali - ha detto l'italiano Fulvio D'Acquisto, docente di immunologia all'Università di Roehampton che ha guidato la ricerca - E' noto che le persone con malattie autoimmuni hanno tassi più alti della media di disturbi di salute mentale come ansia, depressione e disturbo ossessivo-compulsivo. I nostri risultati ribaltano gran parte del pensiero convenzionale sui disturbi di salute mentale causati esclusivamente dal sistema nervoso centrale". D'Acquisto stima che potrebbero essere necessari fino a cinque anni prima che un trattamento possa essere sottoposto a studi clinici. I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Brain Behaviour and Immunity. 

pubblicità

fonte: Brain Behaviour and Immunity. 

Commenti

I Correlati

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

Gli esperti: "Cautela, ma enorme potenziale terapeutico"

Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia

Il dato emerge dal Report sull'Indice di Vicinanza alla Salute realizzato dall'Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini

Ti potrebbero interessare

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

L'Osservatorio Change Lab Italia 2030: oltre 4 su 10 temono di non poter ricorrere a cure e il 59% ha già sottoscritto un’assicurazione sanitaria o sta per farlo

Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

Ultime News

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione

Sono usciti sulla piattaforma Universitaly i risultati dei test di medicina svolti il 28 maggio scorso. Dal 19 giugno si saprà l'esito con nome e cognome

Benci (Associazione Terapia Estetica Botulino): “Le iniezioni sono un trattamento medico a tutti gli effetti, non possono essere eseguite frettolosamente”

Per incrociare le braccia occorre aver raggiunto 61 anni (in vari casi possono bastarne 59, come vedremo più avanti) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023